25 APRILE 2025 - 80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
- Juri Bendoni
- 23 apr
- Tempo di lettura: 3 min

CONTROLLO ASSOLUTO DELLA VITA DELL’INDIVIDUO DURANTE IL REGIME NAZIFASCISTA
Il 25 aprile rappresenta il ritorno alla libertà e alla democrazia dopo un lungo periodo di repressione, di limitazione di tutte le libertà personali e di una serie infinita di azioni violente finalizzate al controllo capillare dell’agire e del pensiero della popolazione.
Il regime nazifascista pose in essere una forma di controllo assoluto della vita dei singoli individui, mediante l’eliminazione di ogni diritto fondamentale dell’uomo, discriminazioni etniche e soppressione di tutte le libertà della persona, e tutto ciò venne attuato anche mediante un’assoluta privazione del rispetto per la riservatezza dei dati personali dell’individuo: mediante ad esempio, la schedatura e gli archivi di massa. Il regime, infatti, raccoglieva e archiviava dati personali di massa quali appartenenza politica, etnica, religiosa, orientamenti politici e ideologici. Il regime fascista creò liste di “sovversivi”, “antifascisti”, “ebrei”, “omossessuali” spesso con il supporto della popolazione; ogni cittadino era costretto a diventare una potenziale spia per segnalare comportamenti sospetti, frequentazioni. La Gestapo e l’OVRA usavano queste informazioni per sorvegliare e reprimere il dissenso. Il controllo esercitato dal regime nazifascista non era soltanto fisico ma anche mentale, l’informazione era totalmente centralizzata e soggetta a censura; la sorveglianza tecnologica che all’epoca poteva essere messa in atto consisteva in intercettazioni postali e telefoniche, controllo dei movimenti, fotografie segnaletiche. Il controllo dei dati era finalizzato alla discriminazione e alla persecuzione.
CADUTA DEL REGIME E COSTITUZIONE REPUBBLICANA
Dopo la fine del regime nazifascista, nacque tra l’altro la necessità di garantire che in una società democratica nessuno potesse usare le informazioni personali per esercitare potere e controllo sugli individui.
La Costituzione italiana entrata in vigore il primo gennaio del 1948 riconosce e garantisce alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale. Norberto Bobbio affermò che i diritti dell’uomo, la democrazia e la pace fossero i tre capisaldi della Repubblica in quanto senza il riconoscimento dei diritti dell’uomo non c’è democrazia e senza democrazia mancano le condizioni minime per assicurare la pace. Tra i diritti fondamentali dell’individuo vi è tra l’altro quello sancito dall’art. 15 della Costituzione, secondo il quale la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
L’ATTUALE SORVEGLIANZA INVISIBILE SUI NOSTRI DATI PERSONALI E LA NECESSARIA SENSIBILIZZAZIONE ALLA PROTEZIONE DEGLI STESSI.
Oggi le tecnologie più avanzate purtroppo ci sottopongono ad una continua sorveglianza invisibile, automatizzata e globale, anche se abbiamo diritti e strumenti giuridici per difenderci, come sopra affermato, è fondamentale averne la consapevolezza e sensibilizzare alla tutela dei propri dati personali.
In primo luogo è necessario, nello specifico in ambito aziendale, occuparsi della formazione del personale che si occupa del trattamento dei dati personali.
Inoltre è di estrema importanza la gestione dei cookie, e quindi comprendere che è importante rifiutare o gestire cookie non essenziali durante la navigazione web per evitare tracciamenti indesiderati.
Un altro punto da sottolineare riguarda la limitazione dell’accesso delle App, insegnando agli utenti a controllare le autorizzazioni concesse alle applicazioni sui propri dispositivi per ridurre accessi non autorizzati ai propri dati personali.
In ultima analisi, è di estrema rilevanza occuparsi della creazione di una cultura della privacy all’interno delle organizzazioni aziendali, a partire dai vertici mediante la definizione e la comunicazione in maniera chiara delle politiche aziendali, in modo da responsabilizzare i dipendenti e promuovere comportamenti adeguati.